Ogni anno, alla fine dell’inverno, quando la primavera comincia a fare sentire i suoi profumi nell’aria, gli anfibi si svegliano lentamente dal letargo e si apprestano a compiere il loro viaggio di nozze.
Rane, rospi e salamandre escono dai loro giacigli e vanno alla ricerca di stagni, laghetti e fossi dove possono accoppiarsi e deporre le uova. Durante questo viaggio sono molto vulnerabili, i loro naturali predatori possono fare parecchie vittime. Un ‘altro rischio e’ l’attraversamento delle strade, in questo caso possono finire schiacciati da qualche veicolo.
A Leeuwarden, la citta’ dove lavoro, gli studenti Tariq Stark e Carlijn Laurissen, che studiavano Wildlife Management al Van Hall larestein, hanno notato 4 anni fa che molti anfibi venivano schiacciati da biciclette e pedoni, proprio lungo una pista ciclabile adiacente alla scuola. Il primo pensiero che hanno avuto e’ stato: qui si deve fare qualcosa!
Sapendo che io lavoro presso il comune di Leeuwarden, Tariq mi ha contattato per chiedermi se il comune poteva aiutarli a fare qualcosa per bloccare questo anfibicidio. Il caso vuole che a quel tempo i miei colleghi stavano piantando alberi, e usavano dei schermi di plastica alti 30 cm da piazzare attorno all’albero in modo da poter innaffiare senza perdite d’acqua. Questi schermi mi sembravano il materiale ideale per creare delle barriere a protezione degli anfibi. Dopo una breve consultazione, e l’immediata comprensione da parte dei colleghi ho avuto il consenso ad usare gli schermi.
Tariq, Carlijn e il loro gruppo erano entusiasti all’idea che finalmente si poteva fare qualcosa per gli anfibi. Il percorso era lungo 360 metri circa, con da una pista ciclabile che scorre tra un piccolo fiume, il Potmarge, e una fossa adiacente al terreno del Van Hall Institute. Con i colleghi del mio gruppo e gli studenti abbiamo piazzato le barriere e interrato i secchi. Quando gli anfibi trovano la barriera, camminano lungo questa fino al secchio, dove cadono. I secchi vengono controllati dai studenti, i quali contano gli anfibi, notano le specie e svuotano i secchi dall’altra parte della strada.
Che tipo di barriere usare? Per il progetto del 2015 sono stati usati appositi rotoli di schermi di plastica lunghi 25 m con una larghezza di 35 cm. Questi schermi di plasica flessibile vengono interrati per circa 3-5 cm, in modo da evitare che gli anfibi passino sotto le barriere, e fissati a pali di legno ogni 2-3 metri, con chiodi o viti. Importante e’ usare barriere di larghezza minima di 35 cm, in modo da impedire lo scavalcamento o il salto degli schermi da parte degli anfibi.


Febbraio 2015 e’ stato il quarto anno consecutivo che il progetto “Pad” e’ stao realizzato a Leeuwarden. Grazie al costante impegno degli studenti che nel corso di questi anni si sono susseguiti nel salvaguardare e monitorare la popolazione di anfibi presente lungo questo bellissimo pezzo di citta’. Per fare un’esempio, nel 2014 sono stati contati e trasportati al di la della strada 528 Lissotriton vulgaris, 320 Bufo bufo, 46 Rana temporaria, 58 Rana rindibunda, 14 Rana esculenta synklepton.
Oltre a Tariq e Carlijn, sono stati cruciali per questo progetto , Jeroen Breidenbach, Merel Zwemmer, Jeff Perenboom, Rene’ Broek e altri studenti di cui purtroppo mi sfugge il nome.
Un bell’ esempio di collaborazione tra Comune di Leeuwarden e gli studenti del Van Hall Larenstein.
Il gruppo Pad ha una pagina su Facebook: https://www.facebook.com/groups/111009815713088/
Un’altro blog interssante sugli anfibi: http://www.wanderingherpetologist.com/amphibiocystidium-study-netherland/