Biodiversity check
Per favorire la biodiversita’ nelle zone gestite dalla nostra specie, credo sia necessario integrare una sorta di “biodiversity check” nei piani di progettazione, sviluppo e gestione di quelle attivita’ umane che hanno un certo impatto sull’ambiente.
Esempio 1: nella progettazzione di una zona residenziale, si potrebbe riservare una percentuale della superficie alla realizzazzione di una zona verde ad alta biodiversita’ ambientale. Questo puo’ essere un parco, palude, prato, o un mix di questi ambienti, combinadoli con zone incolte. Le zone incolte fanno da riferimento come zona a sviluppo totalmente naturale. Nelle zone adiacenti si usano solo piante autoctone. Il tutto basato su uno studio approfondito del territorio, flora, fauna, geologia, clima e dove fosse il caso, storia e archeologia.


Le case possono essere fornite di “accessori” come nidi per uccelli e dormitoi per i pippistrelli, i quali possono aiutare a combattere gli insetti fastidiosi come le zanzare.
Con un quadro specifico degli ambienti da realizzare, si potra pianificare la gestione in funzione dello sviluppo il piu’ possibile naturale del Parco biodiverso.


Esempio 2: Zone industriali. le zone industriali non sono nellla maggior parte dei casi, un piacere da percorrere. Capannoni, cancelli, asfalto e cemento sono gli elementi predominanti. Ma ci sono anche molti spazi inutilizzati che potrebbero essere utilizzati come zone da biodiversificare. I capannoni possono essere utilizzati per appendere casette nido per uccelli e cassette per i pippistrelli. Come sarebbe bello se le aziende integrassero nel loro “Marketing” anche i risultati raggiunti con la gestione del terreno aziendale in funzione della biodiversita’. Una cosa che le autorita’ pubbliche dovrebbero stimolare, anche perche’ e’stato dimostrato scientificamente che un ambiente naturale favorisce la buona salute.