L’Equiseto, o Coda di cavallo, e’ una di quelle piante che puo’ causare parecchi problemi al giardiniere e all’agricoltore. E’ una pianta perenne, con rizomi molto lunghi che possono raggiungere i due metri di profondita’. La moltiplicazione avviene per via rizomatosa, nuove piante che germinano da pezzi di rizoma, o attraverso le spore che si formano nei steli fruttificanti durante la primavera.
Sabbia
E’ una di quelle piante che aprofittano del lavoro dell’uomo per moltiplicarsi. In condizioni naturali cresce spontanea ai bordi dei bosch,i radure o prati, su suoli sciolti e per lo piu’ sabbiosi. I grattacapi che l’equiseto puo’ causare al GreenKeeper, giardiniere e orticoltore, cominciano quando questo disturba il terreno, e sopratutto quando si aggiunge sabbia a terreni argillosi. Nei Parchi botanici in cui lavoro ho notato che l’equiseto dei campi cresce solamente in quei terreni dove nel passato e’ stata aggiunta sabbia per rendere l’argilla piu’ lavorabile.

Sembra che l’aggiunta di sabbia abbia come effetto una esplosione di germinazione delle spore, con una invasione di equiseti che lascia poco spazio a altre specie.
Ma come mai la sabbia ha questo effetto sull’equiseto?
Questa pianta e’ usata nella fitoterapia perche’ contiene nei suoi tessuti notevoli quantita’ di silicio, e il silicio e’ il minerale piu comune nella sabbia. Coincidenza? E’ molto realistico pensare che la presenza della sabbia stimola la crescita dell’Equiseto, ma come mai non cresce cosi impetuosame nei terreni sabbiosi stabili?
La lotta con strumenti meccanici tipo zappa ha’ come resultato una crscita ancora piu vigorosa dell’equiseto. Essendo una pianta pioniera si trova totalmente a suo agio in terreni lavorati. La cosa piu’ saggia e’ lasciareil terreno indisturbato. Dopo un po di anni di tranquillita’ il terreno supera la fase di disturbo causata dai lavori meccanici, e si stabilizza. La stabilizzazione del terreno comporta un’instaurarsi di una rete di miceli fungini che trattengono i minerali le sostanze nutritive e le distribuiscono alle piante , in quel processo misterioso e affascinate che si chiama Simbiosi micorrizica. A questo punto, le piante pioniere come l’equiseto non si trovano piu’ a loro agio, e vengono ‘scacciate” dalle specie che crescono su terreni stabili e aprofittano dei nutrienti che ricevono dal loro partner fungino.
Naturalmente, l’orticoltore o il giardiniere non possono aspettare, e devono poter coltivare il terreno. L’equiseto non ama terreni molto ricchi di sostanze nutritive, la concimazione biologica del terreno, assieme alla somministrazione di calcio possono indebolire l’invasore. se si hanno appezzamenti non troppo grandi occupati dall’equiseto, si possono tagliare i gemogli e gettarli nel composto. L’equiseto e’ una pianta che assorbe minerali in quantita’ elevata dal terreno, specialmente silicio, e’ per questo che un tempo veniva usata per pulire le pentole.