Il giardino selvatico

Il giardino selvatico puo’ essere un’ottima alternativa al giardino tradizionale. Rispetto a quello che si crede, non servono tante ore di lavoro per creare un giardino usando la flora autoctona. Una volta creata la base, la struttura, si possono inserire a piacere le piante spontanee che ci piacciono. seminandole o piantandole. All’inizio puo’ sembrare un po caotico, questo perche’ siamo abituati all’estrema pulizia e ordine dei giardini tradizionali. Ma dopo aver abituato l’occhio al rigoglioso crescere del giardino selvatico, si puo incominciare ad apprezzare le specie che lo abitano, non solo piante, ma anche insetti, api, farfalle, uccelli e piccoli mammiferi.

Come si comincia? Prima di tutto si deve fare un’analisi del terreno, fertilita’, umidita’, grado di acidita’. Dopo di questo e’ importante determinare l’esposizione, ombra, mezzo’ombra, sole. Questa e’ la base per fare una scelta sul tipo di ambiente che si vuole creare. Avendo una certa conoscenza “botanica” si puo intuire il tipo di ambiente piu adatto al luogo osservando le piante che crescono spontanee. La Natura ci racconta con le sue espressioni l’ambiente in cui ci troviamo.

Si potrebbe pensare che un giardino selvatico non si puo’ costruire, semplicemente perche la parola “selvatico” esclude ogni manipolazione umana. Quindi, lasciare il terreno incolto e restare a guardare. Si puo fare anche questa scelta, ma purtroppo, nel corso dei secoli moltissime piante sono scomparse dalle zone dove una volta crescevano, e non ritornano se noi non le aiutiamo, soprattutto nelle zone urbane.

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Scorcio di un giardino selvatico in Primavera
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Anemone di bosco nel giardino selvatico

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per ogni ambiente esistono piante adatte, basta consultare un’esperto o un libro specializzato. Dopo aver introdotto le specie che si pensa piu adatte, non resta altro che osservare come si comportano. Nel corso degli anni ho imparato che un giardino selvatico  cambia sempre, riservandoci sempre sorprese. Una consociazione di piante e’ sempre un insieme di individui che  competono per la luce e le sostanze nutritive  nel terreno. Il terreno, stabilizzandosi, si evolve, ogni fase ha la combinazione di specie in qualita; e quantita’ piu adatta al momento.

Manutenzione: Soprattutto all’inizio, ci saranno le piante pioniere che tenderanno a dominare la vegetazione, si devono togliere selettivamente altrimenti soffoccoranno le altre specie, se si desidera conservare una situazione soleggiata si potano alberi e arbusti che ombreggiano il giardino. Al contrario, se si vuole una zona d’ombra, non potare.

Con una costante osservazione e studio si arriva a comprendere il giardino selvatico,  e a guidarlo nella direzione voluta attraverso piccoli accorgimenti.

Se avrete abituato l’occhio al giardino selvatico, non vedrete piu’ un miscuglio uniforme di erbacce, ma una associazione di piante, ognuna delle quali ha un nome, i propri amici, le proprie esigenze.

Provate ad immaginare una piazza piena di gente di cui non sapete il nome. E la piazza del proprio paese piena di persone che conoscete….

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