Certe volte, l’uomo lascia alcune zone incolte. E’ strano, la parola “incolta” ha un significato alquanto negativo; incolta significa non coltivata, quindi improduttiva.
Dal punto di vista della natura, le zone incolte sono un’esplosione di vitalita’. Seguendo negli anni certe zone incolte, cioe’ zone senza significante influenza umana, mi affascina la vitalita’con cui la natura prende possesso di queste zone. E’ come se un prigioniero, chiuso in gabbia da anni, riacquisti la liberta.
Queste zone si trovano spesso in zone industriali, in citta’ abbandonate ( famoso e’ l’esempio di Chernobil in Russia), oppure in zone diventate sfavorevoli all’agricoltura, come spesso accade negli ultimi decenni nelle zone di montagna.
Come un bambino che matura fino a diventare adulto, queste zone cominciano con una vegetazione erbacea, che si fa sempre piu fitta e alta, fino alla germinazione di arbusti e alberi che nel corso di decine, a volte centinaia di anni portano alla formazione del bosco maturo, il cosidetto Climax.
Germinazione di querce in zona incolta. Wolvega, Olanda
Innumerevoli semi, rimasti nel terreno per anni, hanno ora la possibilita di germinare, ma anche insetti, animali, uccelli, e anfibi si sentono a loro agio in queste oasi indisturbate. affascinante e’la germinazione delle querce. Le ghiande vengono portate dalle ghiandaie, e sotterrate come riserva di cibo nei periodi invernali. Altri alberi, tipo i pioppi e i salici, vengono portate dal vento .Un bosco spontaneo al 100%.
Queste zone sorprendone per la varieta’di piante, alcune possono essere molto rare. nel mio paese e’ presente una di queste zone incolte, in verita’ e’ una discarica non piu utilizzata di materiali pietrosi e da costruzione. Le collinette formate da sassi e pietre sono ricoperte di fiori. Durante l’estate e’una festa di colori, piante che normalmente crescono in zone calde e calcaree, spuntano senza che nessuno le abbia seminate. da dove e come siano arrivati i semi, resta un mistero affascinante.
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